Articolo di A.S., Corcom
Il presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli enti montani: “La banda ultralarga e il nuovo standard mobile sono due fronti indispensabili e paralleli. La soluzione è nella rete unica”
“Banda ultralarga insieme al 5G. Sono due fronti indispensabili e paralleli per vincere il digital divide sui territori. Come Uncem ha spiegato nel dossier “La montagna in rete” è fondamentale che lo Stato investa risorse per portare infrastrutture nelle zone alpine e appenniniche. Oggi la debolezza vera di questi territori è data dalla mancanza di adeguate reti. Proprio come le strade e l’energia elettrica nel dopoguerra”. Lo afferma in una nota Marco Bussone, presidente di Uncem, l’Unione dei Comuni, delle comunità e degli Enti montani. “Per questo – prosegue – a unire 5G e banda ultralarga deve essere chi è capace. Abbiamo chiesto a Tim di lavorare insieme. Lo stiamo già facendo. E vogliamo fare un lavoro che veda nella rete unica la soluzione”.
“Il rischio di avere una rete in fibra ma non una buona capacità di trasmissione per la telefonia mobile è il rischio al quale andiamo incontro – argomenta Bussone – Anche avessimo già ovunque la rete Ftth, con la fibra a casa di Open Fiber, non avremmo il 5G. E continueremo ad avere 1.200 Comuni in Italia senza adeguati impianti per la telefonia mobile, come abbiamo dimostrato con il censimento Uncem”.
“Vogliamo invece vincere il digital divide su tutti i fronti, fisso, mobile e tv – conclude il presidente di Uncem – Sfide che vanno vinte grazie a una rete capillare e decisiva, a prova di futura. Unica. Con un forte operatore di rete che guidi il processo. Bul e 5G viaggiano insieme”.
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