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5G, Baggioni (Vodafone Italia) ‘Fuori dai laboratori. Ma per i primi ritorni ci vorrà tempo’

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Articolo a cura di Paolo Anastasio, Key4biz

Sabrina Baggioni, 5G Program Director di Vodafone Italia: ‘Questo è il momento in cui dobbiamo passare da una fase di prototipizzazione e sperimentazioni ad una vera e propria condivisione con le aziende e con gli sviluppatori di quanto può essere prodotto’

“Ho visto un grande cambiamento di registro a cavallo dell’estate e si inizia a vedere un maggiore interesse concreto da parte delle aziende per il 5G – ha proseguito Baggioni – C’è ora la volontà di comprendere il beneficio che il 5G può davvero portare all’interno della catena del valore. In ciascuna delle fasi o in specifici processi c’è molta più consapevolezza di quale può essere l’impatto dal punto di vista dei costi, del livello di servizio, di esperienze nuove, di efficienza energetica, l’interesse a capire quale può essere l’impatto del 5G ance sul pianeta dell’attività delle aziende”.

Ma da qui a dire che si vedono già i risultati economici per un ritorno dell’investimento fatto come operatori nell’asta 5G (6,55 miliardi di euro complessivi in Italia nel 2018) per l’acquisizione delle frequenze direi ancora no.

L’inizio di un percorso

“Siamo all’inizio di un percorso, credo che nessuno possa dire che abbiamo già visto i risultati – continua Baggioni – Anzi, questo è il momento in cui dobbiamo passare da una fase di prototipizzazione e sperimentazioni ad una vera e propria condivisione con le aziende e con gli sviluppatori delle soluzioni in campo di quanto può essere prodotto”.

Secondo Baggioni “siamo in quell’interessantissimo momento di passaggio dai laboratori alla realtà, con casi concreti. Noi abbiamo clienti veri e propri che stanno utilizzando i servizi consumer e aziende.

Moltissimo fermento, ma da qui a dire che abbiamo già compiuto quel passo che tutti auspichiamo direi che siamo ancora molto lontani”.

Verticali

Per quanto riguarda le applicazioni concrete “saranno gli ambiti verticali dell’industria, della manifattura, dei porti che vedranno le prime applicazioni più diffuse – aggiunge Baggioni – non escludo logistica un po’ più ampia in ambito cittadino extraurbano. E il retail”.

“Il cambiamento più grande dal punto di vista socio-economico ma ci vorrà un po’ più di tempo perché l’ecosistema è complesso dal punto di vista regolatorio, legale e di responsabilità, si vedrà nel mondo della mobility e in seconda battuta nella sanità”, conclude Baggioni, aggiungendo che negli ultimi otto mesi i blocchi al 5G riscontrati in diversi comuni sono diminuiti e il clima intorno al nuovo standard è migliorato: “Non so se dipende dal Dl Semplificazioni o dall’accresciuta consapevolezza dei vantaggi del 5G, ma la situazione negli ultimi mesi in questo senso è migliorata”.

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