Articolo di Gianni Rusconi, Il Sole 24 Ore
Secondo lo studio di Cisco entro i prossimi tre anni il 5G avrà una velocità media in download di 575 megabit al secondo
Un salto in avanti nel futuro prossimo, al 2023 per la precisione, per capire come il mondo sarà ancora più iperconnesso e come i servizi mobili di quinta generazione saranno parte integrante del tessuto economico e sociale dell’intero pianeta. A compiere questo salto, scattando una fotografia attendibile dello scenario che ci aspetta, è il nuovo Annual Internet Report redatto da Cisco, studio che analizza lo stato dell’arte delle reti di telefonia cellulare, Wi-Fi e fisse con proiezioni quantitative sulla crescita degli utenti, dei dispositivi e delle connessioni, nonché sulle prestazioni della rete e sulle tendenze più rilevanti.
Nel 2023, nel mondo, si viaggerà in media a 575 megabit al secondo
Se guardiamo allo scenario globale, il dato di sintesi forse più importante, oltre alla percentuale di popolazione mondiale che avrà accesso a Internet (il 66%, per circa 5,3 miliardi di persone) e quella raggiunta dalle reti senza fili dal 2G al 5G (oltre il 70%), è il seguente: entro i prossimi tre anni la tecnologia 5G supporterà oltre il 10% di tutte le connessioni mobili, con una velocità media in download di 575 megabit al secondo, ovvero 13 volte in più rispetto all’attuale capacità garantita dalle reti Lte di quarta generazione. Dall’introduzione degli Sms, il passo in avanti è stato enorme e, nei prossimi anni, a godere dell’ultra velocità di trasmissione dati saranno soprattutto le auto, la casa connessa, le smart city e comparti come il turismo e la sanità. Aumenterà ancora, inoltre, il consumo di applicazioni mobili e secondo lo studio i social network, lo streaming video, l’e-commerce e i giochi guideranno un fenomeno che entro il 2023 conterà di quasi 300 miliardi di download. I dispositivi connessi saranno invece 30 miliardi (e il 45% di questi mobili), mentre la velocità media della banda larga passerà da 46 a 110 megabit per secondo.
Boom di internauti della Penisola
Circa 44 milioni di utenti Internet (pari al 73% della popolazione attiva) e 52 milioni di utenti mobili (l’87% della popolazione): questi i numeri che fotografano l’Italia connessa del 2023, numeri che evidenziano un balzo notevole di chi naviga in Rete (nel 2018 gli internauti erano 37 milioni) e uno stallo da “saturazione” per chi utilizza un telefonino. Detto che la ripartizione fra i dispositivi connessi su rete fissa, Wi-Fi e mobile vede ancora la predominanza delle prime due tecnologie, in Italia si conteranno fra tre anni 25,5 milioni di connessioni 5G, il 14,8% del totale; la parte del leone la faranno ancora le reti 4G (con il 49%) mentre la restante fetta di connessioni se la divideranno i network 3G (il 9,9%) e le reti wireless a bassa potenza che alimentano, per esempio, le comunicazioni dei sensori (il 26,4%).
Oltre undici dispositivi connessi per ogni italiano. E 2,8 miliardi di app scaricate
Sono impressionanti, e non è una novità, i dati che confermano la grande predisposizione degli italiani per i device digitali. Nel 2023 saranno infatti ben 511 milioni gli apparecchi collegati a Internet attivi nel nostro Paese, rispetto ai 305 milioni di due anni fa. Ogni persona ne disporrà in media di 8,5. A questa dotazione si deve aggiungere quella dei dispositivi mobili, che saliranno a quota 172 milioni (dai 107 milioni del 2018) per una media di 2,9 a persona.
Altrettanto poderosa sarà la crescita dei dispositivi “industriali” collegati a reti fisse o Wi-Fi, che schizzeranno da 198 a 338 milioni, e nettamente maggioritaria è la percentuale di moduli M2M (machine to machine) sul totale dei dispositivi connessi, che raggiungerà nel 2023 il 69%. Gli smartphone, per contro, aumenteranno da 51,6 a 65,4 milioni pesando per il 13% mentre le smart Tv conosceranno un incremento sostanziale passando da un installato di 29,9 milioni di apparecchi ai 42 milioni previsti fra tre anni. I televisori 4K, più nel dettaglio, saranno 15,3 milioni mentre per personal computer e tablet si stima un parco di 30,4 milioni di unità, il 6% di tutti i device connessi attivi nel 2023. Quanto alle app mobili, il computo complessivo di quelle scaricate in Italia fra tre anni salirà a 2,8 miliardi, di cui 623 milioni in campo gaming.
Banda larghissima anche sulle reti 4G
Se una delle “piaghe” che per anni ha caratterizzato (in negativo) il processo di digitalizzazione del sistema Paese era la velocità di connessione, entro il 2023 questo limite rischia di diventare un falso problema. E smettere di essere un alibi per i progetti di e-government e di innovazione di aree rurali o interi settori non portati a termine. Secondo le previsioni di Cisco, infatti, la capacità delle linee in banda larga fissa crescerà di tre volte per arrivare a 75,9 Megabit per secondo (rispetto ai 24,2 nominali) mentre le connessioni che supereranno i 100 Mbps saranno l’11% del totale (contro l’1,4% del 2018) e quelle oltre i 25 Mbps quasi il 90%.
Sul fronte mobile, infine, la velocità media è stimata in 66,7 megabit per secondo (dai 17 di due anni fa) mentre quella “garantita” dalle nuove reti 5G toccherà i 690 Mbps. Chi non avrà avuto ancora modo, fra tre anni, di entrare in possesso di un terminale di quinta generazione potrà accontentarsi delle reti 4G, la cui capacità è prevista possa salire mediamente a 65,3 Mbps, con un salto di 2,6 volte rispetto alla velocità registrata nel 2018. Con in mano uno smartphone, questa la curiosità con la quale confrontarsi a tempo debito, si dovrebbe poter contare, nel 2023, su connessioni a 59.8 Mbps (contro i 12.9 Mbps di due anni fa).
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