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Covid-19. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: “Con 5G avremmo potuto salvare molte vite”

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Articolo di Luigi Garofalo, Key4Biz

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Il sindaco di Bergamo: “Bisogna rispettare le paure dei cittadini, ma non significa fermarsi come hanno fatto altri comuni in Italia, invece occorre proporre testimonianze e pareri autorevoli per smontare i luoghi comuni”.

Giorgio Gori è uno dei sindaci italiani che ha compreso come il 5G possa contribuire in modo efficace al contrasto del Covid-19 ed, eventualmente, delle pandemie future. Per cui il primo cittadino di Bergamo è anche consapevole che se la tecnologia mobile di quinta generazione fosse stata già a regime nella città lombarda allora si sarebbero potuto salvare molte vite durante la prima fase del virus.

“Se avessimo avuto il 5G forse avremmo gestito meglio le prime fasi dell’epidemia, evitando che le condizioni di molte persone si aggravassero fino a perdere la vita”, ha osservato Giorgio Gori durante il webinar “5G, vantaggi e falsi miti” organizzato da Bergamo Smart City, società in house del Comune. “E questa è una buona ragione per andare avanti, senza timore, ma con convinzione verso la nuova fase tecnologica”, ha aggiunto il primo cittadino.

“5G fattore competitivo tra Paesi e città”
“Credo che il 5G diventerà un fattore competitivo molto rilevante sia tra i Paesi sia tra le città”, ha sottolineato Gori.

“Ascoltare e rispettare le paure dei cittadini e proporre testimonanianze autorevoli per smontare fake news”
“Bisogna rispettare le paure dei cittadini, ma non significa fermarsi come hanno fatto altri comuni in Italia — ha detto, giustamente, Gori — invece occorre proporre testimonianze e pareri autorevoli per smontare i luoghi comuni e ristabilire la verità sul 5G”.

“Bergamo dopo quello che ha passato ha ancora più bisogno di determinazione, da parte di tutti, per rimettersi in moto”, ha aggiunto il sindaco. “Procederemo rapidamente perché sia fra le prime città a dotarsi della tecnologia 5G che è abilitante per una serie di servizi innovativi, tra cui la telemedicina”, ha concluso Gori.

Giacomo Angeloni (assessore all’Innovazione di Bergamo): “Non vediamo l’ora di poter stipulare accordi con le compagnie per offrire servizi ai cittadini“
Sul territorio di Bergamo sono già state installate 21 antenne 5G, di cui 17 non sono attive. “Alcuni operatori stanno cercando di portarsi avanti — ha spiegato l’assessore all’Innovazione e presidente di Bergamo Smart City, Giacomo Angeloni. “Una delle preoccupazioni riguarda la loro dislocazione. Il Comune metterà a punto un piano strategico entro fine anno — ha sottolineato l’assessore —, le antenne non saranno ovunque”.

“Noi non vediamo l’ora di poter stipulare accordi con le compagnie per offrire servizi ai cittadini”, ha spiegato l’assessore Angeloni, “crediamo si tratti di una grande opportunità anche per gli enti pubblici oltre che per i cittadini e le aziende. In giro però ci sono troppo fake news o teorie con nessuna evidenza scientifica. Per questo è giusto parlarne e confrontarsi e soprattuto è doveroso informare i cittadini”.

Ogni autorizzazione per le antenne 5G con assenso di Agenzie ambiente e salute
La posizione favorevole del Comune di Bergamo si base anche sulle garanzie della normativa attuale. “La legge pone un limite di emissioni di 6 volt/metro, nettamente inferiore al resto d’Europa – ha concluso Angeloni, “siamo tutelati dal punto di vista sanitario. Senza scordarsi che ogni autorizzazione deve essere supportata dall’assenso di Arpal (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) e Ats (Agenzia di tutela della salute”.

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