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I 4 gadget anti 5G che non dovresti mai comprare

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Articolo di Antonia Sacchitella, Systemscue

l “meglio” dei prodotti anti 5G che non ci meritiamo. Dalla penna USB (inutile anche come archiviazione) al cappello di carta stagnola per proteggersi dalle radiazioni.

La paura di ciò che non si conosce bene, unita ad un po’ di complottismo ed alla spregevolezza di chi vuole fare leva sui timori della popolazione è un mix a cui bisogna fare attenzione. Prendiamo ad esempio una nuova tecnologia come quella del 5G, l’incombenza di una pandemia di cui non si conoscono perfettamente le origini ed ecco che nel mercato verranno immessi gadget per poter proteggere se stessi e la propria famiglia da una serie di calamità. Vediamo di seguito alcuni di quelli che sono stati ad oggi i gadget anti 5G più discussi e venduti come rimedio alle radiazioni del 5G.

I 4 gadget anti 5G: USB Stick

Una penna USB da 128MB venduta al modico prezzo di 283 sterline (circa 312 euro) consentirebbe, a detta dei produttori, di “bilanciare le oscillazioni elettriche sbilanciate derivanti da tutta la nebbia magneto-elettrica indotta da tutti i dispositivi come: laptop, telefoni cordless, wlan, tablet […] porta l’equilibrio nel campo a livello atomico e cellulare ripristinando effetti bilanciati a tutte le radiazioni dannose (ionizzate e non ionizzate)” il tutto mediante la “più avanzata tecnologia attualmente disponibile per il bilanciamento e la prevenzione degli effetti devastanti causati da onde non naturale magneto-elettrico”.

È questa la ricetta magica contenuta nelle penne USB in grado di schermare la propria abitazione dalle radiazioni prodotte dalle antenne 5G vendute su un e-commerce inglese (avente anche una versione italiana).

Il prezzo così poco competitivo e le proprietà decantate hanno spinto la Pen Test Partners, azienda esperta in cybersecurity, ad indagare su questi oggetti rivelando, però, che all’interno di queste USB non ci sia alcun componente diverso da quelli contenuti in un normalissimo dispositivo dalla bassissima capacità di memorizzazione.

Braccialetto Anti 5G

Veniamo al braccialetto completo di placchette in grado, non solo di proteggere dalle radiazioni del 5G, ma anche di immunizzare dal COVID-19. Il potere del braccialetto sarebbe garantito da un “biomagnete” al silicio che grazie “all’emissione in opposizione di fase (con uguale frequenza ma a polarità opposta) dei segnali elettromagnetici specifici”. Il risultato sarebbe quello di una prevenzione completa contro ogni forma di onde elettromagnetiche e di immunità duratura dall’infezione da Coronavirus.

Questo amuleto così fenomenale ha fruttato mezzo milione di dollari al suo venditore, anche se fortunatamente l’intervento dell’Antitrust ha permesso di eliminare dal sito di e-commerce questo prodotto così tanto osannato.

I 4 gadget anti 5G: la lozione repellente 5G

Si tratta di una crema repellente del 5G benché le modalità con cui sarebbe in grado di proteggere dalle radiazioni non siano state specificate espressamente. Il produttore di questo unguento avrebbe preso di mira alcuni gruppi Facebook anti-5G vendendo il prodotto in questione per $ 20 a flacone, ma quando il sito web fu rimosso furono venduti per circa $ 80 dollari su eBay per alcuni giorni.

Le autorità affermano di essere state scioccate dalle recensioni del prodotto perché le persone che lo acquistavano in realtà pensavano che stesse salvando la vita dal pericolo delle torri 5G.

Anche in questo caso dalle indagini condotte sarebbe emerso che la crema fosse in realtà solo una lozione di Vaselina molto vecchia mescolata con uno schermo solare molto vecchio. L’applicazione di questo tipo di crema, dunque sarebbe addirittura dannosa per la pelle oltre che estremamente inutile.

Cappello in stagnola

L’ultimo oggetto meritevole di menzione è il fatidico cappello di carta stagnola che da molti anni viene utilizzato per diversi scopi. La sua introduzione nel mercato non è recente ma risale a diversi anni fa, in cui veniva sponsorizzato come indumento in grado di evitare che altre persone potessero leggere il proprio pensiero o come metodo per non essere localizzato dagli alieni.

Al di là dalla telepatia e della possibilità di essere rintracciati dagli extraterrestri, il fondamento di questa idea sicuramente molto originale è dovuta al fatto che una recinzione in alluminio può essere vista come un’approssimativa gabbia di Faraday, in grado di ridurre l’intensità delle onde radio. La possibilità, però, che un cappello realizzabile in casa con solo alcuni fogli di stagnola sia in grado di schermare onde elettromagnetiche di qualsiasi natura è sicuramente poco credibile.

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