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Smart glass e 5G, cosa aspettarsi dal futuro

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Articolo di Fastweb

Allo stato attuale, la tecnologia di connettività non permette agli occhiali smart di esprimersi al massimo. Ecco quanto bisognerà aspettare.

Nel 2013 Google ha messo in vendita i suoi occhiali smart, i Google Glass prodotti da Luxottica, che avrebbero potuto rivoluzionare il mondo. Ma non lo hanno fatto: furono un flop commerciale, nonostante diversi tentativi di riposizionarli come prodotto professionale (Enterprise Edition), ad esempio in ambito medico. Più o meno contemporaneamente hanno iniziato a circolare diversi rumor su uno o addirittura due modelli di smart glass Apple, poi spariti nel nulla e infine ritornati nella cronaca tech a fine 2019.

Le ultime indiscrezioni sugli Apple Glass parlano di un possibile lancio di questo prodotto nel 2022-23. Sempre a fine 2019 si è scoperto che persino Facebook aveva accarezzato l’idea (e forse non l’ha ancora abbandonata) di produrre degli occhiali intelligenti. Tutti questi prodotti, però, o non hanno mai visto la luce o sono stati una delusione. O, almeno, è andata così fino ad ora e l’analisi dei difetti dei Google Glass ci spiega perché.

L’idea alla base dei Google Glass era ottima: creare degli occhiali con un display integrato sul quale proiettare informazioni rilevanti in base al luogo in cui ci troviamo, oltre che i nostri appuntamenti, la rubrica del nostro smartphone e molto altro. Con la videocamera anteriore, invece, era possibile scattare foto al volo o registrare video o clip audio, che venivano poi salvati sul nostro account Google. Era anche possibile proiettare sullo schermo il navigatore di Google Maps, o un video di YouTube. Il tutto era gestibile con il tocco dell’asta o con i comandi vocali: “Ok Glass…”.

Man mano che venivano presentate nuove versioni, poi, i Google Glass diventavano sempre più potenti dal punto di vista hardware, ma hanno mantenuto un enorme difetto di fondo: nessuna connessione dati mobile, solo Wi-Fi e Bluetooth. Al massimo era possibile usare quella dello smartphone, attivando il tethering.

Ma anche se i Google Glass avessero avuto un modem integrato e una SIM dati per connettersi ad Internet senza passare da uno smartphone, è assai probabile che la loro storia non avrebbe avuto lo stesso un lieto fine. Perché, nella migliore delle ipotesi, questi smart glass avrebbero potuto sfruttare al massimo una connessione 4G. Che è veloce, certo, ma non abbastanza per liberare le potenzialità di un progetto ambizioso come quello dei Google Glass.

Per gli occhiali smart serve il 5G
Gli occhiali smart saranno un prodotto accettato dal mercato solo quando ci permetteranno di fare, più velocemente e più facilmente, le stesse cose che fa oggi uno smartphone. Ad esempio, cercare un negozio nei dintorni, mentre siamo in strada, e guidarci fino alla sua vetrina. Oppure permetterci di trasmettere ai nostri amici e parenti la bellezza di una città, mentre la stiamo visitando a piedi, in auto, in bici o in motorino.

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