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Addio reti cablate, lunga vita al 5G: Cradlepoint ci crede e sbarca in Italia

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La fase di ripartenza si porta in eredità dal lockdown l’Home Working, ormai sdoganato pienamente come attività alternativa e complementare al lavoro nella sede aziendale. La nuova normalità rappresenta una grande opportunità per il mercato delle wireless Wan – le reti basate su connettività mobile – e Cradlepoint la coglie prontamente aprendo una sede ufficiale per il Sud Europa che servirà, in particolare, Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

A capo della struttura, in qualità di Area Director c’è Lorenzo Ruggiero, che ha raccontato in anteprima a Business Insider Italia gli obiettivi di Cradlepoint e le prospettive di mercato.

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“In Cradlepoint siamo convinti che il mercato del Sud Europa sia pronto – afferma Ruggiero. – Le nostre stime parlano di un valore di circa 5 miliardi di euro entro il 2025 con una crescita anno su anno del 50%”.

I dati mondiali, invece, indicano un incremento medio annuale di circa il 30% con un valore di mercato di una ventina di miliardi di dollari entro il 2023. Si comprende, dunque, l’importanza strategica di presidiare un’area che cresce più della media mondiale e con un valore così elevato.

La transizione può essere definita quasi “epocale” perché, a un certo punto, la connettività a banda larga basata su reti mobili supererà quella classica basata su doppino telefonico o fibra.

“Secondo noi e secondo diverse proiezioni – prosegue Ruggiero – il sorpasso giungerà nel 2023, quando in termini di valore economico il wireless Wan supererà le reti cablate“.

Gli strumenti per superare il digital divide ci sono già
E su questo sorpasso si basano le speranze di molte aziende come Cradlepoint e di molti operatori telefonici. Come già succede in diverse aree del mondo, per esempio in Africa, una rete mobile veloce e performante, come il 5G, aiuterà la diffusione della banda larga anche e soprattutto in zone in cui i classici cavi di rete non arriveranno mai. Questo per motivi di opportunità economica o per limiti morfologici. Grazie al wireless Wan, potremmo così colmare quel digital divide che, secondo i dati più recenti di Agcom, si esprime ancora con un vergognoso 85% di connettività basata su rame.

Cradlepoint non è una startup. L’azienda, privata con sede a Boise in Idaho e fondata nel 2006, è ben nota agli addetti ai lavori, anche in Italia dove era già possibile comprare i prodotti tramite il canale distributivo. Pioniera del collegamento in rete wireless, Cradlepoint ha introdotto nel 2012 i primi router gigabit di classe LTE per le aziende che sfruttano le reti 4G. E in poco tempo la loro tecnologia si è affermata come performante, semplice, sicura ed affidabile.

Le reti aziendali basate su connettività mobile da tempo si dimostrano perfette per specifici utilizzi. Per esempio, in fabbriche molto ampie, per far dialogare gli apparati IoT, ma anche per la realizzazione di infrastrutture, dove è necessaria una connessione affidabile in vaste aree aperte. Ancora nel mercato del retail, del Food&Beverage, nei trasporti, anche in emergenza, oppure per mettere in comunicazione gli uffici periferici di banche, assicurazioni e Pubblica Amministrazione e nelle applicazioni della telemedicina. Da questi contesti all’Home Working, e soprattutto al mercato delle partite Iva e delle PMI, il passo è breve.

Lavorare da casa con una rete dedicata
“Durante il #lockdown – ricorda Ruggiero – chi ha lavorato da remoto generalmente si è affidato alla rete domestica. Reti spesso non sicure e non performanti che hanno influito sulla qualità del lavoro e hanno messo a dura prova la sicurezza dell’infrastruttura It delle aziende”.

Con la tecnologia Cradlepoint si possono evitare questi rischi. Il progetto tipico prevede che l’azienda fornisca un router dedicato con uno o due slot per Sim telefonica al dipendente, o al punto vendita, con cui stabilire una connessione diretta e privata alla rete aziendale via rete mobile. In questo modo non si dovrà usare la rete di casa e si avranno garanzie di sicurezza e, soprattutto, di qualità.

La presenza di due sim, per esempio, garantisce una continuità di segnale poiché il dispositivo lo monitora e lo gestisce dinamicamente, scegliendo sempre la rete più performante e affidabile. Inoltre, il responsabile dei sistemi informativi in azienda può contare sul software di gestione centralizzata NetCloud da cui monitorare costantemente la rete e gli apparati periferici. Ma ci sono tante piccole funzionalità utili comprese negli apparati Cradlepoint. Per esempio, il software dei router suggerisce il luogo ideale per l’installazione in base alla potenza del segnale dell’operatore. E, in generale, l’installazione e la manutenzione è pensata anche per utilizzatori non esperti.

Cradlepoint ovviamente non si fa trovare impreparata e ha già reso i suoi apparati compatibili con le nuove reti 5G (parliamo della serie E3000).

“Abbiamo intrapreso il nostro ‘sentiero’ verso il 5G – afferma Ruggiero -, siamo pronti con gli apparati e, visto che l’Italia è uno dei primi Paesi che ha pubblicato il bando per l’assegnazione delle frequenze, consideriamo l’area Sud Europa un ottimo trampolino di lancio per questa offerta”.

Il modello distributivo di Cradlepoint prevede la realizzazione di una rete di partner, un canale indiretto, ed eventuali accordi specifici con Service Provider e operatori telefonici. In ultimo, Ruggiero ci segnala che il team di Cradlepoint è ancora da costruire: serviranno 2 nuove figure in ambito commerciale e per costruire il rapporto con i partner di rivendita.

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