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TIM ha escluso Huawei da una gara per il 5G, ma la scelta è di natura “industriale”

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Articolo di Sergio Donato, DDay.it

Huawei è la grande esclusa da una gara d’appalto sul 5G di TIM, che non ha ricevuto l’invito a dispetto dei concorrenti, anche americani. Secondo fonti vicine all’operatore, la scelta sarebbe subordinata a strategie di natura “industriale”.

TIM ha escluso Huawei da una gara d’appalto per l’acquisto di apparecchiature 5G necessarie allo sviluppo della rete “core” in Italia e in Brasile. Due fonti che conoscono i fatti lo hanno riferito a Reuters, sebbene non ci sia ancora alcun comunicato ufficiale da parte di TIM.

Alla gara di appalto sono stati invece invitati Cisco, Ericsson, Nokia, Mavenir e Affirmed Networks. Mavenir è una società con sede in Texas, mentre Affirmed Networks, specializzata in software per gli operatori mobili, è stata recentemente acquisita da Microsoft.

Né TIM né Huawei hanno commentato la notizia. Fonti vicine all’operatore hanno rivelato, invece, che la scelta sarebbe di natura “industriale”: Huawei rimane partner di TIM per la rete di accesso e potrebbe essere inclusa in future gare di appalto riguardante la rete 5G.

Prima della decisione di TIM la società cinese ha rilasciato questa dichiarazione che, molto probabilmente, è arrivata dopo aver appreso che sarebbe stata esclusa dalla gara: “Siamo fermamente convinti che la sicurezza e lo sviluppo dell’Italia digitale debbano basarsi su un approccio basato sui fatti e non su accuse infondate.”

Gli Stati Uniti guidano indirettamente le scelte dell’Europa?
Nei giorni scorsi, Francia e Regno Unito hanno altresì improntato le loro politiche di sviluppo alla rete 5G attuando una chiusura nei confronti di Huawei, ma che per il momento assume i contorni di una dichiarazione di intenti.

Molto più concreta e costante nei confronti di Huawei è invece l’amministrazione di Donald Trump, che prevede di completare entro la fine di questa settimana i regolamenti che impediranno agli USA di acquistare beni o servizi da qualsiasi società che utilizza prodotti di cinque società cinesi: Huawei, ZTE, Hikvision, Dahua e Hytera Communications Corp.

Non è impossibile che questa decisione si stia diffondendo in modo indiretto anche in quelle di Francia, Regno Unito e Italia. A seconda di come verranno finalizzati i regolamenti americani, potrebbero essere colpiti dal “nuovo ban” anche i servizi prodotti attraverso apparecchiature 5G di Huawei che il governo americano reputa non sicure.

Tuttavia, al di là delle speculazioni sui servizi erogati attraverso il 5G di Huawei, i regolamenti colpiranno duramente e in modo più diretto le società che producono dispositivi utilizzando apparecchiature e componenti di queste cinque società cinesi.

Non ci sono quindi solo gli smartphone e i tablet di Huawei e ZTE. Hytera produce radio ricetrasmittenti, mentre Dahua ha recentemente fornito ad Amazon 1.500 telecamere per rilevare le temperature dei lavoratori durante la pandemia di Coronavirus.

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