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La ricetta del Governo funziona: il Comune di Vicenza ritira l’ordinanza anti 5G

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Articolo di Paolo Centofanti, DDay.it

 

Per effetto della norma contenuta nel Decreto Semplificazione cominciano ad arrivare i retrofront sui provvedimenti locali contro l’installazione delle antenne per il 5G. Dopo Messina, ora Vicenza fa dietrofront.

I primi effetti della norma contenuta nel Decreto Semplificazioni cominciano a farsi vedere: il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, ha infatti abrogato l’ordinanza che imponeva lo stop agli operatori per l’installazione delle nuove antenne per la costruzione della rete 5G:

“Il governo ci mette a rischio contenziosi, e ora abbiamo solo la possibilità di intervenire attraverso il Piano antenne già adottato da questa amministrazione, in merito ai luoghi in cui potrà essere previsto il posizionamento di antenne e ripetitori”

FRANCESCO RUCCO

Il riferimento è al provvedimento che di fatto impedisce ai Comuni di bloccare in modo generalizzato lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazioni, togliendo loro “la possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia”. Tra le modifiche introdotte con il Decreto Semplificazioni, viene anche ribadito il primato dello Stato sulla definizione dei limiti delle emissioni elettromagnetiche, revocando la possibilità per gli enti locali “di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”.

Il Comune di Vicenza è solo uno dei centinaia di comuni italiani le cui amministrazioni, spinte da populismo, fake news e allarmismi ingiustificati hanno frenato lo sviluppo della rete cellulare di nuova generazione, in un’Italia che già sconta un’importante digital divide con il resto dell’Europa in termini di capillarità delle connessioni a banda ultra larga. Nonostante anche la scesa in campo dell’ANCI (associazione nazionale comuni italiani), che ha pubblicato linee guida chiare per i comuni per l’implementazione della rete 5G sul territorio nazionale, sono ancora molti i comuni che si oppongono, tanto che l’APNCI (l’associazione piccoli comuni di Italia), ha dichiarato incostituzionale il Decreto Semplificazioni in audizione al Senato e continua a promuovere campagne anti 5G di disinformazione.

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