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Il 5G: la Cina e l’Italia a confronto

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Articolo di Emma Cavallari, Sicurezza.net

Il 5G in Cina è già largamente diffuso in quasi tutta la nazione, in Europa, invece, con particolare riferimento all’Italia, ci sono ancora molti interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di questa nuova superveloce e potentissima rete.

Il 5G in Cina
La Repubblica Popolare Cinese ha promesso di dare al suo Paese il primato dell’innovazione tecnologica entro il 2025. Sul suolo cinese a fine settembre 2020 erano state già attivate 690 mila stazioni base 5G. Sono stati installati 500 mila di questi dispositivi.

Nonostante tutti i problemi dovuti dal lockdown e dal Coronavirus, la Cina continua comunque la sua corsa per avere la comunicazione superveloce dei dati.

Essa ha lo scopo di diventare leader nella sperimentazione e sviluppo del settore tecnologico.

Quest’anno il 49,4% degli investimenti mondiali nel 5G arriva proprio da Pechino.

Prima di arrivare a questo, Pechino ha analizzato, tramite una grande indagine di mercato, quali fossero le aspettative riguardo al progresso tecnologico del 5G.

Dall’indagine è risultato che i cinesi:

sono molto disposti a pagare di più per avere un nuovo servizio.
Le loro aspettative sono:
– di un internet più veloce;
-un segnale stabile;
-video in altissima definizione;
– videogiochi online senza interruzioni.
– China Mobile, China Unicom e China telecom sono i tre grandi operatori telefonici della Cina e quest’anno hanno investito 48 miliardi di dollari per l’innovazione del 5G.

Il 5G in Europa, l’Italia
Mentre i numeri nel continente asiatico sono imponenti, in occidente, invece, stiamo ancora discutendo sulla sicurezza e abbiamo un rallentamento degli sviluppi della rete 5G . In Italia non esistono ancora infrastrutture. Siamo in ritardo nella sfida del 5G.

Arun Bansal, vicepresidente della Ericsson (una multinazionale svedese operante in 180 paesi nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT a operatori di telecomunicazioni, pubblica amministrazione e altre industrie) sostiene che:

«Nessuna infrastruttura di sufficiente capacità. Mi spiego: entro quest’anno la Cina realizzerà 600 mila siti per il 5G, mentre in tutta Italia non ce ne saranno nemmeno 6 mila entro fine anno. Nell’Unione europea c’è molto marketing, ma pochi fatti a vantaggio di consumatori e di aziende. L’Italia ha coperto solo alcune città simbolo, a cominciare da Milano con un centinaio di nodi. Il problema è servire le imprese nei distretti industriali. Il Recovery Fund rappresenta un’opportunità unica per le risorse, perciò stiamo supportando alcuni progetti».

La sicurezza delle reti europee
In Europa però e in Italia soprattutto, al di là della crisi economica ci si domanda: quanto sono (e dovranno essere) sicure le reti europee di telecomunicazioni? La crisi economica legata alla pandemia avrà un effetto sulle scelte degli operatori e dei governi in termini di sicurezza?

L’Unione Europea a gennaio 2020, prima della pandemia, si è dotata di un cosiddetto “5G cybersecurity toolbox”, un manuale per aiutare e guidare i governi europei, contiene analisi di rischi e criticità delle reti 5G, in particolare sotto il profilo della sicurezza.

Il 5G sostituirà il 3G e 4G
Le reti 5G sono le reti mobili superveloci di nuova generazione nel giro di qualche anno rimpiazzeranno il 3G e 4G.

La tecnologia necessaria a costruire e gestire queste nuove reti per ora è in gran parte in possesso dei vendor cinesi, in particolare Huawei e Zt.

 

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