Il ministro per la transizione digitale: “Pronti 4 miliardi da investire, con la creazione di 10-15mila posti di lavoro”. Sprint anche alla PA digitale: dal 15 novembre 14 certificati anagrafici si faranno online
“A gennaio partiranno le gare per collegare 6,2 milioni di case con la fibra. E qualche settimana dopo le gare per sostenere e accelerare il 5G. Si potrà lavorare in videoconferenza da zone remote, con il 5G dai treni ma anche digitalizzare l’agricoltura o piccoli stabilimenti e laboratori”. Lo ha annunciato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Una volta stabilite le regole e il metodo tutto è più semplice – ha fatto notare Colao -. Certo solo per la fibra ottica, sul quale lo Stato ha pronti 4 miliardi da investire, significherà creare 10-15 mila posti di lavoro che dovranno concretamente posare e giuntare i cavi. Si tratterà di avere personale preparato. E nei bandi vorremmo privilegiare gli operatori che si saranno portati avanti in termini di formazione”. “Delle 6,2 milioni di case – conclude Colao – la metà sono al Sud. E anche le gare per il 5G potranno prevedere un’attenzione verso i treni, la mobilità, le zone scarsamente popolate. Nei prossimi mesi si inizierà a vedere quello che potrà essere il volto nuovo del Paese”.
Certificati online e gratuiti in tutta Italia
L’intervista al Corsera è stata l’occasione per Colao anche per dare un altro importante annuncio: “Dal 15 novembre – ha spiegato – per avere un certificato anagrafico non servirà più andare allo sportello: basterà sedersi al computer e scaricarlo. Senza nemmeno pagare il bollo, che in qualche caso arriva fino a 16 euro”. La svolta interesserà “tutta Italia: liberiamo il tempo delle persone e di chi lavora”, ha affermato il ministro.
Il nuovo servizio dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) del Ministero dell’Interno permetterà di scaricare 14 diversi certificati per proprio conto o per un componente della propria famiglia, dal proprio computer senza bisogno di recarsi allo sportello. Nel dettaglio sono quello di nascita, di matrimonio, di cittadinanza,di esistenza in vita, di residenza, di residenza Aire, di stato civile, di stato di famiglia, di stato di famiglia e di stato civile, di residenza in convivenza, di stato di famiglia Aire, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato libero, anagrafico di unione civile, di contratto di convivenza. Per nessuno di questi si dovrà pagare il bollo e saranno quindi gratuiti (e disponibili in modalità multilingua per i Comuni con plurilinguismo).
Grazie all’Anpr le amministrazioni italiane avranno a disposizione un punto di riferimento unico di dati e informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Con un’anagrafe nazionale unica, ogni aggiornamento sarà immediatamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati, dall’Agenzia delle entrate all’Inps, alla Motorizzazione civile.
“Saremo tra i Paesi tecnologicamente più avanzati dell’Ue”
“Andiamo verso un Paese più innovativo, non solo più moderno. Verso la possibilità di imparare, lavorare e vivere meglio, con più opportunità per tutti ovunque in Italia – ha affermato Colao nell’intervista -. Abbiamo già 24 milioni di carte d’identità elettroniche. E ci sono anche 25 milioni di italiani che usano lo Spid, l’identità digitale. E questo grazie anche a tutti i partner. Inoltre insieme al Ministro della Salute Speranza e alle Regioni abbiamo avviato due iniziative importantissime: l’architettura per i dati sanitari digitali e le piattaforme di telemedicina. E vogliamo che tutte le Regioni ne beneficino in 2-3 anni”.
“Le cose stanno accadendo – ha affermato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale -. Certo si deve avere lo scopo condiviso di fare accadere le cose, appunto. Di collaborare ognuno per la propria parte. Con la ministra Lamorgese abbiamo lavorato insieme. Ma se avessimo preteso di imporre al ministero dell’Economia di togliere i bolli dai certificati avremmo oltrepassato i nostri confini di competenza. Assieme si è deciso invece che l’idea aveva senso, e il ministero dell’Economia ha visto la perdita di gettito seppur minima come un investimento per liberare anche risorse umane per i Comuni. Con il ministero dell’Interno stiamo preparando novità anche per la carta d’identità digitale”. Sulla sanità digitale – ha invece puntualizzato – “abbiamo una situazione disomogenea: una parte del Paese è più avanti persino rispetto ad alcune nazioni europee, un’altra arranca. E il tema è fare in modo che le regioni più lente accelerino per raggiungere quelle più avanti“.
Il nostro Paese può avere l’ambizione di essere in Europa “se non il migliore, tra i migliori tecnologicamente“, ha concluso Colao.
Articolo a cura di Veronica Balocco, CORCOM
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