Le imprese dimostrano anche una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal 5G, con il 34% che lo valuta positivamente e si sta attivando per capire come sfruttarlo (14 punti in più del 2020) e il 30% che dichiara di aver avviato progetti o iniziative pilota nell’ambito o di volerlo fare nel prossimo anno.

Anche le imprese della filiera ICT si stanno muovendo: il 43% ha attivato o intende attivare progetti 5G nei prossimi 12 mesi. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno “5G: è il momento di investire”.

“Il 5G costituirà un abilitatore fondamentale per la trasformazione digitale del Paese, offrendo la possibilità di costruire servizi e applicazioni non pensabili con le reti attuali. Ci arriveremo per fasi successive perché questo traguardo richiede di mettere al loro posto una serie di tasselli articolati, attraverso convinzione e investimenti da parte di tutti, privato e pubblico, filiera e aziende utenti”, afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio. Per Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio, “l’esistenza di grandi reti pubbliche ad ampia copertura e dalle alte prestazioni è condizione fondamentale perché la rivoluzione del 5G si possa compiere. Per averle servono grandi investimenti”.

L’Osservatorio ha censito 98 startup internazionali 5G finanziate fra il 2016 e il 2020 per un totale di 2,2 miliardi di dollari di investimenti raccolti, pari a un finanziamento medio di 26 milioni di dollari. Le principali tecnologie 5G sfruttate sono l’Edge Computing (21% delle startup), seguito dall’URLLC (9%), ma buono l’interesse anche per l’Open RAN. Tra le tecnologie ancillari, la più esplorata è l’Artificial Intelligence (30%) per offrire servizi alle aziende clienti e l’ottimizzazione della gestione della rete, e l’IoT (28%).

Articolo a cura della redazione Qds.it