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5G può contribuire ad affrontare con successo molti dei problemi del mondo: il punto di vista di Red Hat

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Il 5G rappresenta una vera e propria rivoluzione, anche se per i non addetti ai lavori non è facile comprendere l’impatto che sta avendo questa tecnologia in vari ambiti. Susan James, Senior Director of Telecommunications Strategy di Red Hat, si spinge a sottolineare che il “5G può contribuire ad affrontare con successo molti dei problemi del mondo“, a patto che tutti i settori collaborino attivamente con le telco.

5G insieme a blockchain e IoT può superare problemi considerati insormontabili: parola di Red Hat

La pandemia da Covid ha sottolineato ulteriormente una serie di problematiche, a partire dalla fragilità delle catene di approvvigionamento, e ha evidenziato anche quanto i diversi mercati siano profondamente integrati. “La CO2 è ampiamente usata nella produzione e nell’imballaggio del cibo, che è un sottoprodotto della produzione di fertilizzanti per l’agricoltura, che a sua volta dipende dalle forniture di gas naturale, così come il trasporto degli alimenti dalla fonte allo scaffale“, spiega Susan James. “Una complicazione innesca una reazione a catena. Il 40% del cibo che gli Stati Uniti sprecano ogni anno costa 218 miliardi di dollari in coltivazione e produzione, contribuisce al 2,6% delle emissioni di gas serra e riempie più di un quinto delle discariche del paese. Tutti ne soffrono. Quindi è responsabilità di tutti sistemare le cose”. 

Secondo la dirigente di Red Hat la soluzione a questi problemi va cercata nella tecnologia, nello specifico nel 5G, integrato con altri soluzioni come IoT, intelligenza artificiale e blockchain, che ormai hanno raggiunto un adeguato livello di maturità. Un esempio arriva dal settore dell’alimentare, che facendo leva su sensori e reti di comunicazione di nuova generazione aiuta a determinare il periodo ottimale per il raccolto, limitando gli sprechi. I vantaggi si estendono poi a tutta la catena, dato che adottando queste tecnologie il cibo potrà essere spostato in autonomia, con camion privi di conducente e robot che si occuperanno di caricarli e scaricarli.

Per concretizzare visioni come questa però, “le industrie devono promuovere uno spirito di competizione più collegiale. Meglio per tutti far crescere la torta, che litigare per le fette rimaste sul piatto“, prosegue Susan James. “L’intero ecosistema deve collaborare. Le telecomunicazioni portano più valore di una semplice abilitazione della connettività, e anche il 5G sarà migliore con il supporto di altre industrie. Le aziende devono quindi capire esattamente quali nuove opportunità commerciali ed esperienze per i clienti vogliono abilitare con l’edge computing scalabile, così come essere disposte a condividere i guadagni con i fornitori di servizi. Può sembrare un’iperbole paragonare la scala e la gravità della crisi Covid al potenziale del 5G. Ma consideriamo come il 5G può portare a una migliore assistenza sanitaria, aumentare gli standard di istruzione, consentire processi di produzione più verdi, adottare robot e macchine per fare lavori pericolosi, e collegare i disconnessi. Come può sostenere le catene di approvvigionamento e incorporare la resilienza in modo che le crisi siano evitate. E’ un obiettivo che tutti dovremmo sostenere“.

Articolo a cura di Alberto Falchi, Edge9

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