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L’automotive e la smart mobility: come cambia la mobilità

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Mappe del navigatore aggiornate in tempo reale, musica in streaming, collegamenti alle app direttamente dall’auto. La connettività sui veicoli è una realtà da anni e il 5G ricopre un ruolo fondamentale per l’implementazione delle nuove tecnologie. Ma nel prossimo futuro c’è di più. L’Unione europea stima che entro il 2030 l’automotive e la smart mobility cambieranno drasticamente: la crescente urbanizzazione, digitalizzazione e automazione sono solo alcuni degli indicatori chiave di questa tendenza. Trasformando l’auto come entità intelligente, equipaggiata con connettività mobile, utilizzata dalle persone al suo interno e soprattutto in grado di supportare la comunicazione tra differenti veicoli e tra veicoli ed infrastrutture.

Da questa previsione per il futuro è nata 5G for Cooperative, Connected and Automated Mobility (CCAM) all’interno del Programma Quadro Horizon 2020. Per la sperimentazione di mobilità automatizzata e connessa, capace di “fare rete” tra utenti dello stesso tragitto e aumentare così sensibilmente i parametri di sicurezza e previsione del traffico, tra le altre cose. La più recente sperimentazione di soluzioni di mobilità automatizzata, cooperativa e connessa è nota come progetto 5G-CARMEN (5G for Connected and Automated Road Mobility in the European UnioN), sempre nell’ambito del programma Horizon2020. Il consorzio riunisce le grandi società che operano nei settori dell’automobilismo, dei servizi di telefonia e fornitori di apparati di rete e terminali. I primi test sono stati attuati nel corridoio autostradale del Brennero che collega Bologna con Monaco di Baviera e, con una media di 80 mila passeggeri giornalieri in transito, rappresenta una fondamentale arteria stradale trans-europea. Gli scenari d’uso sull’Autostrada del Brennero Ma in cosa consistono le possibili novità? Si passa dalla Situation Awareness, cioè avvisi al guidatore sulle condizioni della sede strada come la presenza di pericoli o ostacoli, al Green Driving, consigli per la riduzione dei consumi. Le due dimostrazioni sono state affidate a Crf, A22 e Tim.

Il risultato? Il back-end infrastrutturale di A22 ed i sensori a bordo di uno dei veicoli di “FCA – Stellantis – CRF Centro Ricerche Fiat” sono in grado di rilevare una condizione di pericolo, come la presenza di forti piogge, e comunicarla preventivamente tramite la rete mobile ad un secondo veicolo, che sta entrando nella zona a rischio. Il secondo veicolo, informato del rischio, procederà a ridurre la sua velocità per poter attraversare in maggior sicurezza l’area interessata dalla condizione di pericolo. Il Green Driving, attraverso la piattaforma BrennerLEC (Brenner Low Emission Corridor), genererà suggerimenti sulla velocità da adottare nell’attraversare il tratto autostradale tra San Michele All’Adige ed Egna, sulla base delle condizioni di inquinamento ambientale rilevate da A22. Sfruttando ancora una volta la rete cellulare, i veicoli potranno indicare al guidatore la necessità di ridurre la velocità e di conseguenza l’impatto ambientale del veicolo. Altri progetti Più sicurezza, meno stress, più intrattenimento a bordo, meno inquinamento e perdite di tempo (con semafori e parcheggi davvero “smart”), meno viaggi in officina con campagne di richiamo e aggiornamenti a distanza. Sono tutte le promesse delle applicazioni del 5G come tecnologia abilitante la trasformazione digitale della nostra quotidianità in auto e nei trasporti in generale. Oltre allo sviluppo di tutti i potenziali scenari sull’Autostrada del Brennero, Tim già nel passato è stata in prima fila per diversi progetti con il 5G al centro di una nuova modalità di fruizione del mondo dell’auto. Come l’esperienza dell’Autodromo di Monza, nel 2019 il primo “autodromo 5G” d’Europa per vivere un’esperienza ancora più ricca di contenuti durante le competizioni.

Oggi, il gruppo aderisce al progetto Masa (Modena Automotive Smart Area), il laboratorio “a cielo aperto” per la sperimentazione e la certificazione delle nuove tecnologie nella guida autonoma, assistita e nella mobilità, con un’attenzione particolare alla gestione della mobilità e del traffico. Con Alis, poi, è stato avviato un processo di digitalizzazione di oltre 1.500 aziende dei trasporti, della logistica e dell’intermodalità per la mobilità intelligente e sostenibile, al fine di rendere la mobilità di merci e persone più intelligente. Con “Arena del Futuro” Tim si è impegnata nel primo progetto mondiale di innovazione collaborativa per la mobilità a zero emissioni delle persone e delle merci verso la carbon free. L’obiettivo è dimostrare l’efficacia e l’efficienza delle tecnologie relative all’alimentazione di automobili, autobus e veicoli commerciali elettrici mediante carica induttiva dinamica senza contatto.

E per il futuro è prevista la realizzazione del bando del Ministero dello Sviluppo Economico vinto insieme alla Città Metropolitana di Genova, l’Università di Genova, Ericsson e Himarc per nuove soluzioni 5G smart roads nelle aree dell’alta ValPolcevera e della Valle Scrivia. Smart Mobility e Smart City Un’altra sperimentazione sulla mobilità intelligente è quella testata presso l’Innovation Lab TIM di Roma e si basa sull’utilizzo di una navetta a guida autonoma. Si tratta di uno shuttle, prodotto da Navya, predisposto per dialogare con le piattaforme Tim e inviare a bordo informazioni di contesto (ad esempio ostacoli nascosti, informazioni sulle possibili interruzioni alla viabilità, cantieri in corso). Per la prima volta in Italia, quindi, viene abilitato lo scambio di dati tra una navetta a guida autonoma e gli altri soggetti che si muovono in strada (ad esempio pedoni, biciclette, monopattini, etc.) al fine di accrescere il livello di sicurezza in contesti urbani a mobilità mista. Nelle ore notturne, invece, lo stesso veicolo può diventare, con l’utilizzo della computer vision, un sistema di controllo per rilevare eventuali anomalie o pericoli nell’area in cui si muove, comunicandoli in tempo reale alla centrale collegata al 5G e all’Edge computing.

La soluzione Tim Autonom Shuttle è pronta per essere lanciata sul mercato per la vendita o il noleggio di veicoli a guida autonoma che possono essere impiegati in centri urbani, campus universitari, strutture ospedaliere, impianti industriali, porti e aeroporti, eventi e siti turistici, per la mobilità delle persone e il trasporto merci. A Torino l’auto connessa Nei primi giorni di dicembre la città di Torino ha ospitato un test live di una nuova tecnologia per la sicurezza dei conducenti e dei pedoni che consentirà una notifica in tempo reale dei pericoli della strada attraverso le reti 5G-Edge. La sperimentazione è stata realizzata a livello internazionale dalla collaborazione pubblico-privato, organizzata dalla 5G Automotive Association (5GAA) e da otto aziende che ne fanno parte e che rappresentano le principali aziende tecnologiche di tutto il mondo: BT, Capgemini, Cisco, Harman, Intel, Stellantis, Telefonica, TIM, Torino City Lab / Città di Torino.

Articolo a cura di Andrea Joly, Msn Money

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